Questo sito può utilizzare cookies tecnici e/o di profilazione, anche di terze parti, al fine di migliorare la tua esperienza utente.

Proseguendo con la navigazione sul sito dichiari di essere in accordo con la cookies-policy.   Chiudi

Gruccione

Il GruccioneTra la fine di aprile e gli inizi di maggio le nostre aree costiere e le sabbiose colline dell'entroterra cominciano a risuonare di acuti e sgraziati righiami udibili anche da distanze considerevoli: sono arrivate le prime "bande" di gruccioni. Da dove arriva, come si comporta, di cosa si nutre questo animale che con i suoi accesi e caldi colori porta nelle nostre campagne una vivace nota tropicale?

Appartenente all'ordine dei coraciformi (fam. Meropidi), questo uccello dalle abitudini del tutto particolari, parte dalle sue aree di svernamento situate in gran parte in Africa australe e con un lungo volo migratorio raggiunge le zone di nidificazione hce, comprendendo gran parte dell'Europa meridionale, interessano anche le zone centro-meridionali del nostro paese. Nella Toscana centro meridionale questa specie (localmente conosciuta con vari nomi: cioni, barbiglione, tordo marino, ecc. ) subì negli anni Settanta-Ottanta un drastico calo di presenze; negli ultimi anni invece, grazie ad una maggior tutela e a cambiamenti climatici ad essa favorevoli, ha iniziato ad aumentare nuovamente di numero e ad occupare nuovi territori. 

Descrizione 
Il gruccione è un uccello di piccole dimensioni (peso medio 60 grammi) la cui lunghezza totale difficilmente supera negli adulti i 27 cm. Munito di un becco nero più lungo del capo (40 mm circa), robusto e leggermente incurvato verso il basso, ha un piumaggio vivacemente colorato: la testa e la parte anteriore del dorso sono di un colore castano-rossiccio che posteriormente sfuma in un giallo dorato con riflessi bluastri. Le remiganti e le timoniere sono verdi come verde è la colorazione del petto e dell'addome dove però i riflessi azzurri sono più forti. Un ulteriore tocco di eleganza è dato dal nero delle redini e delle piume auricolari che, congiungendosi con un collare anch'esso nero, circonda la parte giugulare ricoperta di piume giallo-oro. A parte alcune leggere differenze stagionali difficilmente rilevabili, il maschio e la femmina appaiono del tutto simili. 

L'alimentazione 
La dieta del gruccione e costituita esclusivamente da insetti. Perciò le zone che questo migratore sceglie per la sua sosta estiva devono essere caratterizzate non solo da terreni cedevoli all'interno dei quali scavare facilmente il nido, ma anche dalla presenza di una grande quantità di insetti: se le preferenze alimentari del gruccione vanno ai calabroni, alle vespe, ai bombici e alle api (motivo per cui non è ben visto dagli apicoltori), ciò non vuol dire che non sia interessato ad altre specie, coleotteri compresi.
I suoi metodi di caccia sono essenzialmente due e la loro osservazione è veramente interessante. Il primo non si discosta molto da quello delle rondini e consiste nel ghermire al volo le prede; questo tipo di caccia (praticato sia in branco che in maniera solitaria) necessita di una grande destrezza di volo, che certo al gruccione non fa difetto. Il secondo tipo di caccia è invece detto "da posatoio" ed è simile a quello praticato dallo storno. l'animale, appollaiato sopra un ramo, aspetta che la preda lo sorvoli, poi con un colpo di ala scatta in aria quasi verticale e la cattura al volo. Ha l'accortezza di afferrarla a "mezza vita" in modo da non essere punto, nel caso si tratti di vespe e calabroni, ma non solo: con l'insetto ancora vivo stretto nel becco, il gruccione torna al suo ramo e lo uccide sbattendolo ripetutamente contro il tronco. Solamente quando non da più segni di vita lo ingerisce con tranquillità. 

Il gruccioneLa nidificazione 
Di solito il gruccione nidifica in colonie formate da un numero variabile di coppie i cui componenti scavano a turno il proprio nido ovunque il terreno sia particolarmente cedevole: ben si prestano a tale scopo il suolo sabbioso delle dune costiere, i calanchi delle zone collinari prodotti dall'erosione nonchè i terrapieni di strade più o meno frequentate dove il terreno di riporto sia comunque friabile. Il nido-galleria consiste in un cunicolo iniziale di lunghezza variabile tra i 70 ed i 90 cm. alla fine del quale si trova uno slargo (la camera di incubazione) dove la femmina depone mediamente 5 uova. Queste si schiuderanno dopo un periodo di cova di 18-20 giorni e solamente dopo circa un mese i piccoli cominceranno a mostrare il capo, finalmente piumato, fuori dall'ingresso della galleria. Sia l'incubazione che lo svezzamento dei piccoli viene seguito a turno tanto dal maschio che dalla femmina.