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Cinghiale

Cinghiale

Il cinghialeIl cinghiale (Sus scropha) 
I boschi, le fitte siepi e gli "scamporati" del Poggino ospitano due specie di ungulati: il Capriolo (Capreolus capreolus) ed il Cinghiale(Sus scropha). Ma, mentre la presenza del primo, sia a causa del modo di vita schivo e riservato che di una consistenza numerica ridotta, non da troppo nell'occhio, il secondo non può passare inosservato sia per la facilità di incontro che per i più che evidenti segni con i quali "marca" il territorio in cui vive. Per questi motivi questo suide può meglio rappresentare per il Poggino quel numeroso gruppo di mammiferi che va sotto il nome di ungulati

Descrizione 
Animale di dimensioni notevoli e variabili (le forme mediterranee sono più piccole), il cinghiale ha una lunghezza media che si aggira tra i 110 ed i 150 cm, un'altezza alla spalla di 80-90 cm ed un peso molto variabile che nelle forme meridionali difficilmente supera i 100Kg. Il suo mantello, formato di rozze setole, in estate assume un colore bruno-grigiastro che nel periodo invernale diviene bruno scuro; anche l'età influisce sulla colorazione, difatti, man mano che passano gli anni, il pelame tende sempre più a scurirsi, mentre i piccoli nati hanno un mantello solcato longitudinalmente da striature chiare e scure che scompaiono dopo i primi tre mesi di vita.
Caratteristica del cinghiale sono i denti (ne conta 44) e in maniera principale i canini, sia superiori che inferiori (difese), questi ultimi particolarmente sviluppati nel maschio.
Nell'area del Poggino la popolazione di questo grosso selvatico è molto numerosa al punto di essere considerata invasiva ed alla lunga la sua continua azione di scavo e di sommovimento del terreno potrebbe mettere a rischio i delicati equilibri del bosco mentre, già da adesso, sta danto grossi problemi alla nidificazione delle specie che, come il fagiano, nidificano a terra. 

L'alimentazione 
Questo ungulato ha abitudini notturne: durante il giorno si riposa nelle sue "rimesse", di solito situate in zone del bosco fitte ma soleggiate, mentre di notte entra in attività compiendo spostamenti anche di vari km, alla ricerca di cibo. La sua dieta è variegata al punto che può essere definito onnivoro: si nutre di ghiande, tuberi e radici (che ricerca attivamente sconvolgendo il suolo con caratteristici scavi), di piccoli mammiferi, uova e rettili e non disdegna comunque granturco ed altri prodotti agricoli, uva compresa.
Per scavare, il cinghiale usa la parte anteriore del muso (grifo) ma principalmente i canini inferiori, veri e propri arnesi di scasso, che non temono usura in quanto il loro consumo viene bilanciato da una crescita continua.
Sul far del mattino, dopo le lunghe passeggiate notturne alla ricerca del cibo, se può, si concede un rilassante bagno di fango in pozze d'acqua che, in termine venatorio, sono dette "insogli". 

La riproduzione 
Il cinghiale, animale di alta prolificità, non presenta una spiccata territorialità. I maschi solitamente vivono isolati e le femmine, a parte il periodo riproduttivo, stanno con i piccoli dell'ultima "covata" in gruppi di media o piccola entità. DOpo gli accoppiamenti i maschi abbandonano le femmine e queste rimangono nel branco per altri 3-4 mesi, dopo di che si mettono in cerca di un posto tranquillo dove costruire una specie di semplice cuccio (la gastra) e dove partorire. La cucciolata generalmente varia tra 8-12 piccoli che, molto precoci, sono in grado di seguire la madre nel giro di una settimana o poco più. Una volta persa la caratteristica e mimetica striatura longitudinale acquisiranno una colorazione nero-brunastra e a due anni, quando i canini cominceranno a fuoriuscire dalla bocca, abbandoneranno il branco.